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La filosofia di Bach sulla salute e sulla malattia

 

Scrive Bach: “La malattia non è né una crudeltà in sé, né una punizione, ma solo ed esclusivamente un correttivo, uno strumento di cui la nostra anima si serve per indicarci i nostri errori, per trattenerci da sbagli più gravi, per impedirci di suscitare maggiori ombre e per ricondurci sulla via della verità e della luce, dalla quale non avremmo mai dovuto scostarci”.

Una volta che la malattia si è manifestata, dobbiamo modificare il nostro atteggiamento mentale sbagliato e cercare di riadattarlo alla linea di condotta della nostra anima, se desideriamo guarire.

Quando questo riallineamento comincia, anche il processo di guarigione ha inizio ed entrambi procedono insieme fino a che mente e anima sono di nuovo in sintonia e il corpo sta bene.

Infatti le aree del nostro corpo che ci creano particolari difficoltà sono uno specchio delle nostre difficoltà mentali.

Bach scrive: “Se soffrite di rigidità alle giunture o agli arti, potete essere certi della presenza di una certa rigidità mentale; evidentemente siete rigidamente ancorati ad alcune idee che non dovreste avere.
Se soffrite di asma, state subendo in qualche modo l’influenza di un’altra personalità oppure vi manca il coraggio di fare ciò che è giusto, e soffocate voi stessi.
Il corpo riflette le cause reali delle malattie come la paura, l’indecisione, il dubbio, traducendole in un disordine dei suoi sistemi e dei suoi tessuti”.
 
Bach pensava che l’essere umano non è fatto per soffrire.
La malattia non è il sintomo fisico, non è quello che troviamo nei libri di patologia, non è fisica, non è materiale.
La vera malattia appartiene ad un livello sottile, se non rimuovo la malattia, se sopprimo e cancello il sintomo fisico, rendo la malattia più profonda.
La vera malattia è la sofferenza emotiva della persona, il sintomo fisico è solo una manifestazione.
 

Bach credeva che ognuno ha una Missione nella vita, intesa come la migliore realizzazione nel qui e ora dei propri talenti.

Egli scriveva: “…Questa missione divina non significa sacrificio, non significa ritirarsi dal mondo; al contrario significa provare un più pieno e più profondo godimento di tutte le cose; significa fare il lavoro che ci piace fare con tutto il cuore e con tutta l’anima, sia esso occuparsi della casa, del lavoro dei campi, o dipingere o servire il nostro prossimo in casa o nei negozi.
Questo lavoro, qualunque esso sia, se lo amiamo più di ogni altro, sarà l’ordine indiscutibile che ci viene dato dalla nostra anima”.

Bach definì la salute come stato di perfetta armonia tra anima, mente e corpo.

La malattia quindi è il risultato della mancanza di armonia tra questi elementi.

Questa resistenza si verifica “Quando permettiamo ad altri di interferire con gli scopi della nostra vita e lasciamo che il seme del dubbio si insinui nella nostra mente o ci lasciamo sopraffare dalla paura o dall’indifferenza”.

 Per guarire si deve capire qual è la nostra missione, realizzarla e per farlo si deve essere pronti a cambiare qualcosa nella nostra vita.

Dentro di noi qualcosa si rompe quando lasciamo gestire agli altri il nostro cammino.

La malattia è un processo di guarigione se noi capiamo cosa c’è nella nostra vita che richiede la nostra attenzione!