Un caso risolto: cani, paura e Fiori di Bach
È arrivata questa cucciola in casa nostra.
Nei primi tre mesi di vita ha conosciuto solo botte e fame, ma soprattutto botte, tante botte, talmente tante che non solo non permetteva agli uomini (soprattutto maschi) di avvicinarsi, ma una delle sue zampe pur sembrando normale in realtà era rovinata.
Era molto terrorizzata, non aggressiva, ma non ci permetteva di avvicinarci, non giocava con noi, non mangiava se eravamo presenti, scappava lontano se arrivava qualcuno, si metteva in relazione solo con la nostra cagnolina, la sua tutor e compagna di giochi…
È comunque stato amore a prima vista, ma dopo l’operazione necessaria a rimettere in sesto la sua zampina, tutti i progressi fatti per avvicinarci a lei sembravano svaniti.
Era dura, tanto lavoro… pochi risultati…
Era necessario cercare aiuto..
La faccio breve e non vi racconto l’odissea alla ricerca di persone competenti in grado di aiutarci..
Grazie all’associazione preso cui l’abbiamo adottata, abbiamo trovato un educatore che ci ha dato alcuni suggerimenti e che sta lavorando con la nostra cucciola.
Davide ha aiutato noi, i suoi padroni, ad evitare comportamenti che anche se fatti in buona fede avrebbero lasciato il cane nel suo terrore, anzi lo avrebbero rinforzato.
Ci ha insegnato la disciplina (a noi, non al cane!)
“Non si accarezza un cane quando ha paura!”
“non enfatizzate troppo il fatto che sta male, collocatela come l’altra”
“Ignoratela, ma cercate di incuriosirla.. il cane è un essere sociale, vi verrà a cercare!”
Abbiamo imparato…
Ma io volevo aiutare la cucciola anche nel profondo.
Ho cercato il fiore giusto per lei..
Il fiore della timidezza e della paura di cose concrete?
No non basta, lei va proprio in panico, si fa addirittura la pipì addosso..
Allora il fiore per la perdita di controllo?
No lei ti resta vicino e si paralizza..
Il fiore per il trauma?
L’aveva già preso appena arrivata. E poi ora non si nasconde più, non rinuncia…
Allora ho ricordato che il fiore colma la lacuna sviluppando la virtù opposta..
Il principio collegato a questo fiore è eroismo!
Cosa c’è di più eroico che fidarsi di nuovo di chi ti ha fatto così male da rovinarti una zampa?
E poi sembrava che non ci fosse più speranza..
Per formazione, io uso un fiore per volta.
Glielo davo e lei cambiava… la sua zampa migliorava.
Ogni giorno prendeva le sue medicine (sempre naturali) per le zampine.. i suoi cerotti magnetici per il dolore (anche loro senza farmaci) e il suo fiore…
E ogni giorno ci lasciava avvicinare un po’ di più!
Il lavoro è ancora lungo, ma ora ci porta la palla, arriva se la chiamiamo… piano piano la conquisteremo.
Ma il nostro piccolo percorso, mi ha fatto riflettere sugli “approcci olistici”: non esiste un percorso uguale per tutti, e non c’è solo un approccio.
Senza l’educatore, intorno alla cucciola sarebbero continuati gli errori e la sua ansia sarebbe ancora cresciuta, ma senza il fiore le emozioni così “sparpagliate”della mia piccola le avrebbero impedito di imparare.
Quando uno ha paura non è molto disponibile ad imparare!
Il fiore ha messo in armonia il dentro dell’animale.. l’educatore il fuori!
Dentro/fuori fuori/dentro è un flusso… lasciamolo scorrere…
Bach, l’inventore della floriterapia, diceva: “Ciò che noi conosciamo come malattia è l’effetto conclusivo prodotto nel corpo di forze avverse che hanno agito a lungo e in profondità”
Ma soprattutto: “Se curiamo lo stato d’animo e non la malattia stiamo curando davvero la persona”....
Un saluto Alessandra e Tea