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L'artemisia

...è una pianta apparentemente modesta, che si trova facilmente nei campi, sul ciglio della strada.

Vanta in realtà un notevole passato, e doti assolutamente eccezionali.

È la pianta più celebre, forse, delle note "erbe di S. Giovanni"
Ce ne sono tante di Artemisie: c'è l'Artemisia Vulgaris, amara e vivace; c'è l'Artemisia Dracunculus - il Dragoncello, usato nelle insalate, ma la più conosciuta è il celebre assenzio, l'Artemisia Absinthium.

Si dice che questa pianta sia stata donata alle donne dalla dea Artemide per rendere regolare il ciclo mestruale e per aiutare nei parti difficili; in effetti questa pianta ha proprietà  antispasmodiche, colagoghe e facilitanti il parto.

Nella medicina popolare era però vietata alle donne in gravidanza (perché abortiva) e alle puerpere (poichè dava al latte un sapore sgradevole).

Scaccia i diavoli, neutralizza il malocchio e la iettatura.

La si è portata in tasca, perché ha sempre favorito i viaggi: un suo rametto fa sì che il viandante senta meno il peso della via.

Erba del paradiso terrestre, l'artemisia non protegge solo i viaggi fisici, ma anche, evidentemente, quelli spirituali, quelli che volgono verso mete celesti.
È un’ erba quindi che aiuta percorsi, cammini difficili - se non impossibili.

Vuole aprire vie nuove e incantate a chi sia desideroso di nuovi percorsi materiali e spirituali.

È un'erba di S. Giovanni, erba del sole: ci protegge quindi contro i fuochi negativi, i fuochi nemici: basterà un mazzetto di Artemisia dietro l'uscio per proteggere la casa dalla folgore.

Ancora una virtù ha l'Artemisia: ed è quella di "donare l'incorruttibilità e di vincere la caducità delle cose".

Si temperava, un tempo, l'inchiostro col succo di Artemisia, per rendere la carta inattaccabile dalle tarme: la parola divina, il verbo deve durare al di là del tempo, oltre la caducità delle cose umane.